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Pescata e racconto di Luglio 2009

Orata di Luglio (paolork)

Pesca in apnea:orata 6kgUn insolita preda maggiorata.., nella cattura e nel posto!

In questo periodo grazie a un pò di allenamento sto raggiungendo una forma smagliante e se non fosse per gli ultimi accorgimenti che sto adottando al fucile avrei postato sicuramente qualche bel sarago,qualche orata e una riccioletta ..
Mi sento proprio bene e con la testa svuotata dagli ultimi esami universitari,tanto è che il fiato verrà spezzato con un tuffo di 1,40 minuti a 8-9 metri!per stabilizzarsi sui 2minuti…..ma il tutto non sarà necessario per una cattura che mi lascerà di stucco…
se non la tranquillità che mi accompagna ad ogni tuffo,vera determinante!
Infatti ho scoperto quì il “segreto”per me,si può avere pure un mega fucile, apnee alla Claudio Basili , ma se non si è tranquilli interiormente ci porteremo dietro a ogni tuffo soltanto tanta ansia che ci porterà a fare soltanto una serie di errori.
Piccola parentesi,3 giorni fa ero andato a pesca al calasole e non ero molto tranquillo per una discussione che avevo avuto in mattinata, pur essendo sicuro di essermi tranquillizzato basta solo una sciocchezza per farmi venire il nervoso che mi porterà ad una serie di padelle incredibili!mi è pure scappata una bestemmia clamorosa,e io non bestemmio,non per una fatto di credenza ma di rispetto.Ovviamente la giornata finisce solo con un sarago ma vi dico che sarei potuto arrivare tranquillamente al peso limite di una pescata.
Cerco di lasciarmi questa brutta esperienza alle spalle e consapevole di farmi l’ultima pescata prima della partenza in tutta tranquillità con l’amico Guido88.
Arrivo a marina di cerveteri con il trenino, il gentilissimo Guido mi passa a prendere e dopo aver preso il gommone ci dirigiamo a trascorrere una bellissima giornata in mare!
Nel tragitto con la macchina decidiamo dove entrare e in base all’entrata scegliere qualche punto da battere
Le apnee sono così naturali che mi stupisco da solo… mi permetto anche di fare delle discese molto molto lente per controllare la zona oltre il muro del torbido superficiale e scegliere il punto dove impostare un aspetto.
Nelle discese curo tutto nei minimi particolari…capovolta,sole alle spalle,corrente,e durante la discesa mi infilo nei canali continuando con agguati…
In giro non c’è molto ma riscontro una vera efficacia nella tecnica che stavo adottando, riesco ad avvicinare anche saraghi di 3-4 etti solo nella caduta che decido di non sparare…
All’ennesima caduta vedo staccarsi qualcosa in ombra ad una cigliata di grotto,sono un pò lontano ma decido di non muovere un muscolo e per inerzia lentissima mi lascio andare con il fucile puntato,il pesce inizialmente fermo si gira e cambia fianco andando da destra verso sinistra e quindi allontanandosi di qualche metro dalla cigliata si guadagna un pò di fondo.
Il suo movimento è lento, come se cercasse di materializzare la mia presenza, ma io continuo lentissimo nella mia discesa ad una distanza di circa 7-8 metri.La sua potenza si percepisce nella quasi assenza di movimento che le permette comunque di muoversi.
In questi casi l’errore da non fare non è solo perdere l’immobilità ma è anche non uscire dal cono d’ombra dato dal sole alle spalle che mi rende invisibile al pesce nonostante la mia posizione sia scoperta, e solo i raggi che vengono da dietro mi permettono un riferimento.
Non ho nemmeno punti di riferimento rispetto il fondo perchè staccandosi dal grotto e finendo su una zonetta di sabbia non riesco a percepire la reale distanza,potrebbero essere 4 metri come 8!L’acqua è strana e forma ampi strati in cui la visibilità cambia. E nella distanza tra me e il pesce c’era una buona visibilità.Mentre sul fondo si creava della sospensione e stessa cosa in superficie.
Non posso far altro che assecondare il suo movimento ma il tempo stringe,non posso tentare un aspetto sul fondo al limite della cigliata e l’unica alternativa rimane un tiro molto lungo in caduta facendo affidamento sul mio fucile…che ultimamente non è che si sia comportato benissimo per inceppamenti vari dovuti ad un prototipo.
Nell’esitazione e cercando di prendere la mira al centimetro il pesce riesce a guadagnare un metro.
Pochi secondi,attimi rispetto una vita,che si dilatano nel tempo.
E quando arriva la sensazione giusta nell’intermezzo di quei secondi contati parte il tiro!
Una saetta che non arriva mai! Ormai la percezione del tempo in questi casi ti rallenta tutto e anche la minima mossa diventa un replay al rallentatore di una vecchia cassetta.
Il tiro è lunghissimo ma la consapevolezza della potenza di questo gioiellino mi rendono fiducioso, se è centrato sarà anche bucato se non anche insagolato!se non altro nella distanza che avevo stimato! 4 massimo 5 metri.
Il botto che si sente dell’asta sulle sue carni mi danno la consapevolezza del tiro finito in sagola!Inizialmente timoroso di averla presa di striscio aspetto qualche secondo per essere consapevole di averla presa bene e risalgo lasciandogli un pò di filo dal mulinello, ma nello stesso tempo realizzo anche di aver fatto un tiro oltre i 5 metri!probabilmente sui 6 metri.Finito in sagola per la mia abitudine di lasciare 4 passate di nylon per un totale di circa 8 metri.
La visibilità mi aveva fatto stimare il pesce sui due kili ma soltanto dopo mi renderò conto della sua maestà per un pesce del genere catturato in una zona strabattutissima, per non parlare della rarità a queste quote,15-16 metri!

Pesca in apnea:orata 6kg

Un commento

  1. Massimo
    Massimo 27/11/2009

    Ciao Paolo ma con che fucile hai sparato???
    comunque un mare di …complimenti.
    Massimo

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