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Pesca Sub : Racconto di Marzo 2010

Pesca in Apnea : Dentice di marzo (Angelo Ascione)

pescasubapnea : dentice aspetto

Sabato 20 marzo, l’inverno ormai è passato e domani ufficialmente entra la primavera, sono in mare a caccia di emozioni….
Ore 16,00 circa, mi sto ventilando prima dell’ennesimo tuffo, la visibilità in superficie è pessima, ma sul fondo per fortuna migliora
fino ad arrivare anche ad una decina di metri, il fondale è formato da grotto e posidonia, profondità 11 mt. circa e temperatura 16° (la più alta che registro in questo periodo) sono pronto, effettuo la capovolta ed ecco che inizia l’avventura.. Pinneggio per i primi metri e poi mi lascio cadere in un avvallamento del fondo, sono circondato dalla posidonia che sembra avermi inghiottito.
La direzione del mio sguardo è diretta verso il largo, e la posizione del sole è a circa 45° rispetto al fucile che si trova dritto davanti a me semiaffondato nella posidonia, i secondi passano ed io provo ad immaginare quali prede potrebbero sbucare avanti ai miei occhi…
Ma ecco che tutto ad un tratto vedo apparire delle sagome come dei fantasmi quasi indefiniti, la prima si materializza dalla sinistra, la seconda dalla destra, non ho dubbi sulla specie a cui appartengono… sono loro i fantasmi delle secche.
Le due ombre si incrociano e si lasciano in direzione opposta, ed ecco che nello spazio lasciato tra le due code in allontanamento sbucare un’ ennesima sagoma che si avvicina decisa, con movimenti ondulatori destra / sinistra…
Sembra a tiro, ma continua ad avvicinarsi ed attendo ancora, ancora, ancora…
Nel frattempo mi accorgo che vi sono altre presenze, non definite, ma si muovono nella nebbia.
Ormai sono sicuro che il tiro andrà a segno ed attendo solo l’attimo che precede la virata, ed infatti ecco che il pesce ferma le pinne e procede per inerzia, in questi momento sembrano navicelle spaziali in volo radente sulla posidonia, è ad un paio di metri e mezzo dalla punta del fucile, e penso di insagolarlo.
Accenna la virata ed ecco partire il tiro… il pesce colpito dal basso verso l’alto non ha reazione, muove solo il capo e si piega lateralmente, osservo la scena e realizzo la precisione del tiro ma subito mi accorgo che l’asta da 6,25 data la distanza non è stata in grado di trapassare completamente il pesce per il suo spessore e pur fuoriuscendo la punta completamente dal pesce, le alette sono ancora chiuse e nelle sue carni, ecco che allora scatto verso la preda afferro l’asta per il codolo e dò un colpo secco che consente alle alette di fuoriuscire ed aprirsi, così afferro l’asta da entambi i lati del pesce e risalgo in superficie avvolto dal calore dell’emozione che solo una cattura del genere sa dare.
Per gli amanti dei numeri, il pesce pesava 7 kili tondi tondi, ed è stato catturato in un tuffo di cui la durata totale è stata di 1′ 46″.

pescasubapnea : dentice aspetto

Un commento

  1. oscar simbula
    oscar simbula 26/08/2010

    vorrei sapere le tue tecniche di pesca

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