Premi "Invio" per passare al contenuto

Pescasub : Intervista a Piero Scelfo

pescasubapnea:tecnoblu piero scelfoPiero per prima cosa voglio ringraziare anche te a nome del Forum “Pesca Sub & Apnea” per la tua disponibilità e per aver accettato l’intervista.
Ci siamo conosciuti di persona quest’anno all’ Eudi Show 2009 e mi ha fatto molto piacere. Spero con questa intervista di approfondire la tua conoscienza sia come pescatore e sia come produttore di mute.

Passiamo subito alle domande:

D: Per chi non ti conosce, chi è Piero Scelfo ? Parlaci di te.

R: Sono nato a Genova, città dove vivo, il 27-02-1971 è ho sempre avuto una grandissima passione per le immersioni e la pesca subacquea.
La mia esperienza di pescatore inizia con costanza nel 1991 quando, dopo aver finito il servizio di leva, faccio la conoscenza di Silvano Agostini, mi iscrivo al Circolo Nautico Sturla e stringo amicizia con altri appassionati che come me si affacciavano a questo magnifico mondo.
Nel 2004 inizia la mia avventura con la TECNOBLU.

 

D: Quando hai iniziato a pescare e poi a fare le gare?

R: A pescare per diletto ho iniziato in tenera età diciamo intorno hai 12-13 anni quando durante le vacanze con i miei genitori cercavo di catturare le mie prime prede nel mare della Calabria. Ricordo ancora con piacere quando mi regalarono il mio primo fucile un Medi Reef della Mares, avevo appena compiuto 16 anni e dopo un’ asfissiante pressing mio Padre capitolò. Per quanto riguarda le gare ho iniziato nel 1994 con quelle che si facevano nel  circolo, qualche anno dopo ho intrapreso il circuito delle selettive e ancora non mi sono ancora stancato. Cerco con entusiasmo di fare quante più gare posso sia singole che a squadre, pensa che da 5 anni insieme alla mia società  la D.P. MARINETTA partecipiamo anche hai campionati italiani in acque interne, da provare!!!!.

pescasubapnea:tecnoblu piero scelfo

Piero Scelfo con due stupendi Lucci

D:  Che tipo di pesca preferisci e quale è il fucile che utilizzi di più ?

R:  Più che un tipo di pesca cerco di adattare la tecnica alle caratteristiche del fondale, a Genova dopo la nascita del Parco di Portofino e delle 5 Terre le zone interessanti di pesca si sono molto ridotte e generalmente il fondale che trovo è composto da grotto e poseidonia. In questo fondale molto battuto preferisco pescare a segnale che, anche se non molto appagante, è l’unico modo per catturare qualche preda. Quando invece pesco sulla DIGA FORANEA di Genova  fondale caratterizzato da una bellissima franata, utilizzo una tecnica composta da lunghe planate di ricerca cerco di sorprendere le prede presenti, solitamente saraghi e corvine, ma anche spigole e orate. La mia azione sul fondo si sviluppa in un misto tra  agguato, aspetto ma non di rado si concretizza con la cattura in tana. Il fucile che uso di più è il 100  sia in estate che in inverno a meno che le condizioni di visibilità non  sia peggiore allora scendo al 90 ma mai più corto.

 

D: Fai delle modifiche alla tua attrezzatura ? Ci puoi dare qualche consiglio ?

R:  Faccio pochissime modifiche alla mia attrezzatura, visto i livelli qualitativi raggiunti dalle varie aziende del settore, cerco però di mimetizzare il più possibile ogni parte,  muta, fucile ,pinne etc. Al contrario dei mie compagni di pesca credo molto nel mimetismo sopratutto pescando in poca acqua. I miei fucili sono rimasti quelli di 15 anni fa con qualche piccolo accorgimento ,uso arbalete tradizionali fusto in carbonio tondo testata tradizionale asta mono aletta da 6,25 e ogiva articolata. Pur provando varie volte non ho mai trovato feeling con l’elastico circolare e la testata aperta. Per le gare uso sempre 3 fucili un ministen con asta da 8 mm e fiocina a 5  un arbalete 55 cm e un 70 cm equipaggiati con asta filetta da 6,5 mm e fiocina a 4 denti.

 

D: Quali sono secondo le tue esperienze le condizioni meteo più idonee per l’incontro della spigola ?

R:  In Liguria le condizioni ideali per incontrare questo predone sono le entrate di Scirocco e le scadute di mare quando la visibilità lo permette. Anche maree e fasi lunari ricoprono un importanza determinante. Spesso la si incontra alle foci dei fiumi o dove l’acqua dolce si mischia a quella salata condizione molto gradita dalla Spigola per adottare le sue strategie di caccia in cerca di piccoli cefali presenti in buon numero.

 

D:  Con quale frequenza mensile e per quante ore al giorno in media peschi ?

R:  Nei mesi freddi vado in mare 4-6 volte al mese partendo da terra e le pescate durano dalle 3 alle 5 ore così da raggiungere un buon livello di preparazione in vista delle gare selettive, in quelli caldi cerco di aumentare il numero delle uscite e preferisco usare il gommone, la durata varia a seconda del tempo e agli impegni di lavoro. Se dipendesse da me entrerei all’alba e uscirei al tramonto, e mi accorgo a volte che e il tempo a disposizione non basta mai.

pescasubapnea:tecnoblu piero scelfo

Piero (seduto) dopo una gara

D:  Qual’e’ stata la cattura più importante e come è avvenuta?

R: Frequentando prevalentemente i fondali della Liguria non ho mai avuto incontri eccezionali ma qualche bella preda sono riuscito a catturarla comunque. Quella che ricordo con più gioia, viste le circostanze in cui è accaduta e la rarità di questo pesce dalle  nostre parti, è la cattura di una di cernia  8 kg avvenuta sulla Diga Foranea di Genova. Ero uscito con gli allievi del mio primo corso di pesca per fare lezione, terminata decisi di fare alcuni tuffi sulla franata intanto che loro si cambiavano  in gommone. Il mio intento era quello di catturare un sarago o una corvina da mostrare agli allievi, quando al termine  di un agguato alla base della franata,  mi girai e notai il pesce staccato dal fondo di circa 1 metro nella classica posizione in candela. Ruotando lentamente di 180 gradi appena prima che si intanasse con il 100 armato con asta da 6 mm lo colpii a centro corpo riuscendo a recuperarlo nello stesso tuffo tra lo stupore degli allievi.

 

D:  Mi sembrerebbe più logico, da un punto di vista evolutivo, che un pescatore si “autocostruisse” un fucile. Cosa ti ha spinto a fare le mute?

R: Le motivazioni sono molte ma forse la più importante è che in quel periodo ne io ne i miei amici disponevamo di grandi risorse economiche andando ancora a scuola, e l’unica parte   dell’attrezzatura che si deteriorava velocemente era la muta. Pertanto ci trovavamo ogni stagione a fare i conti con questo problema. In quel periodo io lavoravo già nel settore come incollatore così ci procuravamo il materiale e, dopo aver smontato le nostre mute e realizzato le seste, ne realizzavamo di nuove. Il seguito è stato un continuo passaparola che mi ha portato nel 2004 a fondare la TECNOBLU.

pescasubapnea:tecnoblu piero scelfo

Piero con una bellissima pescata

D: La tua azienda produce mute indirizzate ad una clientela particolarmente esigente, quali sono le caratteristiche peculiari dei tuoi prodotti e quali aspetti nella complessa realizzazione di un capo su misura, a tuo avviso, determinano o incidono maggiormente nell’ottenimento di una qualità molto elevata?

R: L’unica componente che credo influenzi  positivamente la realizzazione dei miei capi, oltre alla scelta accurata delle materie prime che compongono la muta, credo sia la passione che ci metto per  creare il prodotto e sviluppare ogni singolo progetto che incomincio. Pensa che ogni volta che inizio a confezionare una nuova muta non vedo l’ora di terminarla per vedere il risultato finale. Anche i tempi di lavorazione sono molto importanti sopratutto per collanti e adesivi che necessitano di un trattamento particolare per farli rendere al meglio.

 

D:  Nel settore del neoprene ci sono delle novità? Puoi anticiparci qualcosa ?

R: Le novità più accattivanti che ho riscontrato sono nelle fodere di recente concezione. Quest’anno abbiamo testato e poi inserito in catalogo diversi foderati-spaccati sia monocromatici che mimetici con la fodera ULTRA STRECH in Lycra. Al vantaggio della morbidezza si aggiunge il fatto che la Lycra si asciuga molto più velocemente della fodera standard e sembra di indossare una muta Liscio-Spaccata tanta è la morbidezza. Gli spessori disponibili sono molteplici dal 3 mm al 7,5 mm con diverse personalizzazioni per rendere unico ogni capo.

 

D:  Puoi dirci quanto incidono in percentuale costo dei materiali, manodopera e altri costi nel prezzo finale di una muta su misura?

R: Il mio parere è che a parità di materiali la differenza la faccia ancora l’uomo con la sua manualità e che questo aggiunga valore e qualità al prodotto finale. Anche la scelta dei materiali riveste però una notevole importanza e decidere tra la disponibilità che offrono oggi le vari case produttrici non è semplice. Purtroppo il costo di quest’ultimi è notevolmente aumentato  così come sono aumentati i prezzi di gestione delle attività commerciali e tutto ciò ha un impatto notevole sul prezzo finale.

pescasubapnea:tecnoblu piero scelfo

Piero Scelfo con una bella corvina

D:  Se devi dare un consiglio a chi inizia a fare le gare, cosa ti senti di dire ?

R: Agli appassionati che si stanno affacciando al mondo delle gare mi sento di dire che questa esperienza non potrà che aumentare il loro bagaglio sia tecnico che umano, con il passare del tempo si accorgeranno di trarre vantaggio da questo anche durante le loro  abituali battute di pesca. Dico questo per esperienza personale, mi sono accorto dopo anni di riuscire a gestire meglio le mie battuta di pesca e credo che questo sia grazie al fatto che durante una gara devo prendere decisioni e svolgere la performance sotto pressione e in un determinato lasso di tempo, questo fa si che in situazioni di relax riesca ad essere più lucido e riflessivo. Oltretutto è un momento unico di aggregazione che si ripete nel tempo.

 

D: Molti ragazzi pensano che per imparare a pescare bisogna fare dei corsi di pesca sub, tu cosa puoi consigliare ?

R: Credo che la maturità di un pescatore dipenda da diverse componenti, quella che per me ha valore primario è l’esperienza personale fatta in mare, meglio è se  condividiamo queste esperienze con altri. I corsi di pesca subacquea rivestono un passaggio importante in questo, quindi consiglio a tutti quelli che ne hanno la possibilità e il tempo frequentarli. Per farti un esempio calzante io sono istruttore FIPSAS di pesca in apnea  e ogni volta che faccio un corso i partecipanti oltre ad apprendere le nozioni didattiche creano amicizie che alcune volte resistono negli anni, questo fa si che tra loro ci sia un interazione che accelera notevolmente il loro apprendimento e la loro crescita.

 

D:  Parlaci del tuo pesce preferito e con quale tecnica riesci ad avere la meglio ?

R: Non ho un pesce preferito o forse per me lo sono tutti, trovo molto soddisfacente sia catturare una bella spigola dopo un fruttuoso aspetto,  sorprendere un volo di corvine nei presso della loro tana o semplicemente prendere un sarago nella schiuma. Oltretutto in Liguria non ci possiamo prendere il lusso di avere anche delle preferenze visto la  difficoltà per fare carniere. Però c’è un pesce la cui cattura mi da grande soddisfazione è il Marvizzo sopratutto di grosse dimensioni vi sembrerà strano ma è così, doppia soddisfazione  se fatta durante una gara. Vi assicuro che in Liguria è più difficile l’incontro con questa preda che con una Corvina.

pescasubapnea:tecnoblu piero scelfo

Piero con un grosso Barracuda ed uno splendido dentice

D: Anche se non frequenti forum ed il web, cosa pensi di queste comunità virtuali? In particolare cosa ti senti di dire agli utenti di PescaSub & Apnea ?

R: Il motivo principale per cui non frequento molto i forum è legato ad una questione di tempo e non per un giudizio negativo nei loro confronti, anzi facendone un giusto utilizzo credo siano molto interessanti e istruttivi. Anni fa era molto difficile reperire informazioni e solo chi frequentava i club o simili riusciva da avere uno scambio di idee e un confronto con pescatore più esperti. Adesso invece con le comunità virtuali esiste una buona opportunità per condividere con altri la passione e la magia di questo sport. Oltretutto rispetto ad una volta si riesce in tempo reale ad avere informazioni e a seguire eventi che accadono in giro per l’Italia e per il mondo vedi campionati nazionali mondiali etc per cui il mio giudizio è più che positivo.

A presto

 

Piero Scelfo. 

Claudio Basili

2 commenti

  1. davis
    davis 18/04/2013

    Ciao.

    Ho letto e anche ho visto y tuoi video è molto interessante, cmq è un sport molto iterativo. anch’io ho cominciato a praticare questo sport da due anni, ma lo ho fatto in Costa Rica, quando ho vissuto là, ma ora vivo a Genova e qua a volte vado a nervi, ma non ce ne tanto

    verrei dei posti belli per andare a pesca tipo…. no lo so, se magari mi più raccomandare.

    ti ringrazio e ti saluto.

    davis.

  2. admin
    admin 18/04/2013

    Io pesca nel Lazio se vuoi venire da queste parti posso darti qualche indicazione
    Ciao

    Claudio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *