pesca in apnea : Caccia alle grosse Spigole

Caccia alle grosse Spigole – Massimo De Pascalis

La spigola o Dicentrarchus labrax è una preda estremamente ambita da chi pratica il nostro sport ed è presente in molti paesi, infatti la si può trovare nei caldi mari del Nord Africa come nelle gelide acque della Gran Bretagna. Splendidi predatori che hanno sviluppato un eccellente spirito di adattamento ai diversi ambienti come, rocciosi, sabbiosi, con alga, freddi, caldi, addirittura risalgono i fiumi ossigenandosi nelle acque dolci. Questo straordinario predatore è decisamente molto comune, facile da incontrare, ma quando il sub esperto ha come obiettivo i grossi esemplari allora è necessaria una profonda conoscenza delle sue abitudini, altrimenti la sua cattura sarà solo legata a circostanze fortuite, daltronde molti principianti hanno vissuto quest’esperienza. La sua cattura a volte è di una facilità disarmante, ma in genere succede in periodi e situazioni particolari come durante l’aggregazione nel periodo riproduttivo.
Gli esemplari più grandi, cioè oltre i 4 chili girano solitari e alcune volte con una compagna di misura simile o leggermente inferiore perlustrando i fondali, diffidando di tutto ciò che non gli sia familiare. Nei miei precedenti articoli presenti sulle news del sito www.mgmsub.it EMOTIVITA’ E RUMORI MOLESTI, e LA TECNICA MISTA descrivo prima come il pesce utilizza i suoi sensi e quindi poi come ingannarli dando qualche consiglio per aumentare le probabilità di cattura.

Una domanda che mi viene frequentemente rivolta è su che basi affermo che le spigole sono diffidenti quando la maggior parte delle catture avviene con il loro avvicinamento da vere suicide. La risposta è legata al discreto numero di catture che faccio anche fuori i periodi canonici, e delle quali moltissime in condizione di elevato disturbo. Con la tecnica MISTA la scarsa visibilità mi diminuisce sensibilmente la distanza di tiro, e alcune volte percepisco chiaramente lo spostamento d’acqua dei loro poderosi colpi di coda, soprattutto quando sono infilato in spacchi che mi coprono completamente e che non mi permettono di poter evitare l’avvicinamento alle spalle.
Proprio così, quando la spigolona si avvicina per poi pentirsene effettua un rapido dietro front udibile anche a diversi metri di distanza, esso è causato dalla grossa coda che come una potente mazza rompe l’acqua.
Esso è riconoscibile perché secco e forte rispetto ad altri predatori, quasi come quello della cernia, addirittura una volta durante una battuta ne contai sette catturandone solo una.
Una regola fondamentale da adottare nel caso si dovesse decidere di impostare la battuta di pesca alle sole spigole grosse, è di dover rinunciare a sparare ad altre specie, e aimè, anche a quelle che non raggiungano il peso che ci interessi perché spesso le più piccole “per modo di dire” vengono in avanscoperta rispetto alle grosse.
Purtroppo è una pesca che spesso genera terribili cappotti ma la cattura della Bestiaccia ripagherà i sacrifici con emozioni incredibili.
La Regina vive in profondità che possono variare dai -20 cm. ai -30 e più metri, io stesso ne catturai una in tana a -28, e non era sola.
La mia sensazione è che non sia determinante la profondità, ma piuttosto la stabilità della temperatura, infatti quando la temperatura invernale in Adriatico scende sotto gli 11 gradi scompaiono dal sottocosta e i trainisti effettuano catture al di sotto dei 15 metri dove le piogge ed i venti gelidi non determinano bruschi cali della temperatura.

Quando invece in primavera la temperatura risale oltre i 13 gradi ricompaiono, anche in branchi abbastanza numerosi, sicuramente questi valori sono differenti tra zone geografiche ma basta avere un orologio con termometro per iniziare ad annotare dati e situazioni.
L’habitat in cui opero è incredibilmente vario, anche se prediligo zone rocciose che mi permettono di effettuare la tecnica mista non rinuncio ad utilizzare anche la tecnica dell’aspetto classico ponendomi completamente scoperto sulla sabbia, o ancor meglio sulla poseidonia, perché non escludo categoricamente che possano essere in uno stato di scarsa diffidenza.
Anche se le catture più frequenti avvengono di fronte la foci dei fiumi nel periodo che va da Ottobre a Dicembre, non sono da sottovalutare quelle zone coperte da scogliere, dove le onde siano meno forti e che magari possiedano delle sensibili depressioni nel fondale, il massimo se c’è ghiaione, poseidonia o scogli anche rilevanti.

Nel 2011 in Centro Adriatico è stato un periodo anomalo, con poche mareggiate forti che avrebbero potuto pulire i suoi bassi fondali, inoltre la temperatura si è mantenuta alta per poi abbassarsi bruscamente, ciò ha determinato dei fenomeni alquanto singolari, ad esempio le catture di spigole oltre i 4 chilogrammi sono state numerose, e nel periodo di accoppiamento stranamente le femmine non erano accompagnate dai maschi.
In conclusione il segreto per catturare questo magnifico predatore è la continua sperimentazione, senza farsi influenzare da luoghi comuni che potranno limitare la vostra ricerca in luoghi dove il forte prelievo ha causato il loro allontanamento, sicuramente i risultati saranno più difficili da raggiungere ma quando avrete capito le soddisfazioni arriveranno alle stelle.
Mi raccomando, qualsiasi tipo di nuova sperimentazione fatela insieme ad un vostro amico fidato, in due sarete più sicuri e al tempo stesso potreste discutere sulle vostre sensazioni, 4 orecchie e 4 occhi lavorano molto meglio.

In bocca al lupo.
Max

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Claudio Basili